
Approfondimento mese di: Luglio 2024
Nelle ultime settimane, i mercati finanziari internazionali hanno vissuto una crisi significativa, caratterizzata da una volatilità estrema e da perdite diffuse che hanno colpito quasi tutte le principali borse mondiali.
Questo periodo turbolento ha avuto origine principalmente da una combinazione di fattori economici globali, tra cui un improvviso aumento dei tassi di interesse in Giappone, dati economici deludenti dagli Stati Uniti, e il conseguente crollo dei mercati azionari in Asia, Europa e Nord America.
1. I fattori scatenanti della crisi
Il primo segnale di allarme è arrivato dal Giappone, dove la Banca del Giappone ha deciso inaspettatamente di aumentare i tassi di interesse per la prima volta in quasi due decenni.
Questo aumento, sebbene modesto, ha avuto un impatto immediato e devastante sul mercato giapponese, con l’indice Nikkei 225 che ha subito una delle sue peggiori giornate dal 1987, precipitando del 12% in una singola sessione. Questa mossa ha scatenato una serie di vendite di massa che si sono rapidamente diffuse agli altri mercati asiatici e successivamente a quelli europei e americani.
In parallelo, negli Stati Uniti, un rapporto sull’occupazione pubblicato il 2 agosto ha mostrato segnali di debolezza economica, alimentando i timori di una possibile recessione. L’indice Nasdaq, fortemente orientato verso il settore tecnologico, ha perso quasi il 9% in due giorni, mentre l’S&P 500 è sceso del 4% nello stesso periodo.
Questi cali hanno ricordato ai mercati le difficoltà della pandemia di COVID-19, con l’indice di volatilità Cboe (VIX) che è schizzato ai livelli più alti dal 2020, segnalando un elevato grado di paura tra gli investitori.
2. Le reazioni dei mercati globali
L’ondata di vendite non si è limitata agli Stati Uniti e al Giappone.
In Europa, i principali indici azionari hanno registrato perdite consistenti, con il FTSE 100 di Londra e il DAX di Francoforte che sono scesi di oltre il 3% ciascuno.
La crisi ha colpito anche i mercati emergenti, aggravata dal rafforzamento dello yen e dalla fuga di capitali da queste economie verso asset considerati più sicuri.
I settori tecnologico e bancario sono stati tra i più colpiti. Aziende leader come Nvidia e Apple hanno subito forti perdite, in parte a causa delle preoccupazioni per il rallentamento della crescita e le aspettative deludenti per i nuovi prodotti, come il ritardo del chip AI di Nvidia.
Nel settore bancario, le preoccupazioni per l’economia americana hanno portato a una caduta dei titoli delle principali banche, estendendo la vendita anche ad altre aree del settore finanziario.
3. Cosa ci riserva il futuro ?
La crisi dei mercati finanziari ha generato un dibattito intenso tra economisti e analisti su cosa aspettarsi nel prossimo futuro.
Alcuni vedono la possibilità di una correzione di mercato più prolungata, mentre altri ritengono che i mercati potrebbero riprendersi rapidamente una volta che l’incertezza si sarà dissipata.
Le aspettative sono particolarmente alte per le prossime mosse della Federal Reserve, con alcuni economisti che suggeriscono che potrebbe essere necessario un taglio d’emergenza dei tassi di interesse per stabilizzare i mercati e prevenire una recessione più grave.
Le ultime settimane hanno evidenziato la fragilità dei mercati globali di fronte a cambiamenti improvvisi nelle politiche economiche e agli indicatori economici. La forte interconnessione tra le economie mondiali significa che una crisi in una regione può rapidamente propagarsi ad altre, con effetti che possono essere difficili da prevedere e controllare.
Resta da vedere come i mercati si adatteranno alle nuove condizioni e se le autorità monetarie riusciranno a contenere l’incertezza e a ristabilire la fiducia degli investitori.