
Investire in bond è un modo per diversificare il proprio portafoglio offrendo allo stesso tempo il potenziale per generare un flusso di reddito regolare e sicuro, e proteggersi dalla volatilità del mercato azionario. Questo tipo di investimento offre una serie di vantaggi e rappresenta una componente fondamentale di molte strategie di investimento.
Le obbligazioni, di fatto, sono titoli di debito emessi da governi, enti sovranazionali o società, e rappresentano un prestito fatto dall’investitore all’emittente in cambio di pagamenti periodici di interessi e del rimborso del capitale alla scadenza.
Tuttavia, l’investimento può essere eseguito “direttamente”, attraverso l’acquisto di un singolo titolo obbligazionario o di una selezione di titoli obbligazionari, oppure per il tramite di fondi a gestione passiva (ETF) o attiva (fondi obbligazionari).
1. Le diverse tipologie di obbligazione su cui investire
I bond forniscono un flusso di reddito fisso sotto forma di interessi, che possono essere pagati su base semestrale, annuale o a scadenza. Questo flusso di reddito costante è particolarmente utile per gli investitori che necessitano di entrate regolari, come pensionati o coloro che cercano di bilanciare il proprio portafoglio con una componente di reddito stabile.
I diversi tipi di obbligazione in cui investire in maniera diretta:
- Obbligazioni governative (titoli di Stato). Sono obbligazioni emesse dal Ministero delle Finanze per conto dello Stato con lo scopo di coprire il proprio debito o il deficit pubblico. Il guadagno per chi le possiede può derivare sia dalla differenza tra il valore nominale ed il prezzo di emissione o di acquisto, sia tramite pagamento di cedole. Alla scadenza del titolo, lo Stato rimborsa il capitale iniziale. In Italia gli esempi più popolari di titoli di Stato, o bond governativi, sono i BOT e i BTp. In questa categoria rientrano, quindi, anche i BTp Italia, i BTp Futura, i BTp Valore, i Certificati del tesoro zero-coupon (CTZ) e i Certificati di credito del tesoro (CCT);
- Obbligazioni municipali (Buoni ordinari comunali e Buoni ordinari regionali). Si tratta di obbligazioni emesse da enti locali (province e regioni) e subordinati alla realizzazione di opere pubbliche;
- Obbligazioni societarie (corporate bond). Sono titoli di credito emessi da società private, come banche, aziende industriali o commerciali. A differenza delle azioni, che rappresentano una partecipazione al capitale di rischio dell’azienda, le obbligazioni non danno diritto di voto nelle assemblee degli azionisti;
- Obbligazioni sovranazionali. Titoli obbligazionari emessi da organizzazioni internazionali che non possono essere identificate con un unico paese (es. World Bank, European Investment Bank).
2. I vantaggi dell’investimento in bond
Flusso di reddito prefissato: le obbligazioni pagano un flusso contrattualmente definito fino alla scadenza, mentre i dividendi delle azioni non sono altrettanto prevedibili. Le obbligazioni forniscono una fonte di reddito quindi più sicura rispetto alle azioni, il che può essere utile se è necessario un certo livello di reddito per far fronte a pagamenti regolari.
Rimborso del capitale: i detentori di obbligazioni riceveranno il valore nominale dell’obbligazione alla scadenza, anche se questo può essere superiore (se l’investimento è stato eseguito sotto la pari) o inferiore (se l’investimento è stato eseguito sopra la pari) al prezzo di acquisto.
Diversificazione: le obbligazioni possono contribuire a diversificare un portafoglio in maniera rilevante: basti pensare le diverse tipologie di emittente, le valute disponibili e le scadenze variabili attraverso cui poter strutturare un portafoglio efficiente.
Investimento a basso rischio: è possibile ridurre notevolmente il grado di rischio, ad esempio scegliendo le obbligazioni governative, che sono considerate lo strumento più sicuro sul mercato. Anche se il rischio di insolvenza dell’emittente è sempre presente, la probabilità che lo Stato non riesca a rimborsare il capitale e gli interessi delle obbligazioni è più bassa rispetto al default di un’azienda.
3. Fondi obbligazionari ed ETF obbligazionari
Gli ETF obbligazionari sono dei fondi a gestione passiva che investono su uno o più obbligazioni, come titoli di Stato o corporate bond, per replicarne i rendimenti.
I fondi obbligazionari hanno invece una gestione attiva: il gestore esegue una selezione di prodotti iniziale che può variare nel tempo a seconda delle opportunità presenti sul mercato.
In generale, entrambi gli strumenti presentano vantaggi e svantaggi rispetto all’acquisto diretto di titoli.
Gli ETF, rispetto ai fondi, non richiedono il riconoscimento di una management fee al gestore da parte dell’investitore. Tuttavia, la loro funzione di mera replica dei rendimenti di un indice non prevede una selezione attiva dei titoli che lo compongono.
Al contrario, i fondi garantiscono una maggior affidabilità per via dell’esperienza del team di gestione che esegue il bond picking (scelta di specifici titoli obbligazionari da parte dei gestori del fondo), ma richiedono maggiori costi all’investitore.
Entrambi gli strumenti hanno inoltre i seguenti difetti:
- Proventi distribuiti d’importo variabile a seconda dei titoli contenuti nel fondo ed assenti nell’ETF, che accumula i proventi all’interno del controvalore e non lo distribuisce;
- Continuità della vita del prodotto che non prevede quindi la scadenza, e quindi la restituzione del capitale, se non attraverso la vendita dello stesso.