- martedì 10 Settembre, 2024

Settimana 2 settembre / 8 settembre 2024

 

La settimana appena trascorsa ha visto i principali indici azionari occidentali chiudere in territorio negativo, annullando di fatto le buone performance ottenute nelle ultime due settimane di agosto.

 

Il motivo di tale riduzione è un parziale rallentamento dell’economia che si inizia ad intravedere, giustificando in buona parte l’annuncio da parte di Powell di tagli dei tassi d’interesse negli USA a partire dal mese di settembre.

1. Mercati

Per quanto riguarda le Materie prime, l’Oro ha terminato le contrattazioni leggermente in calo, registrando un – 0,26% a 2.497 dollari l’oncia, mentre la flessione maggiore si è registrata per il Petrolio (- 8,10% a 67,67 dollari al barile).

 

Tendenza opposta, d’altro canto, per il Gas Naturale, che ha messo a segno una crescita del 6,41% a 2,275 dollari.

 

In netto rialzo l’indice della volatilità VIX, sopra i 22,37 punti, valore che non si riscontrava da inizio agosto.

Per quanto riguarda le notizie macroeconomiche della settimana entrante, segnaliamo tre importanti eventi:

 

– mercoledì 11 settembre verranno rilasciati i dati sull’inflazione USA;

– giovedì 12 settembre la Banca Centrale Europea dichiarerà la sua politica monetaria per i prossimi mesi;

– nella stessa giornata verranno resi noti gli unemployment claims, ossia le nuove richieste di assicurazione sulla disoccupazione in USA.

2. Principali indici

I mercati azionari occidentali si sono mossi complessivamente in riduzione nei primi giorni di settembre: analizzando i settori, quelli maggiormente penalizzati sono stati il tecnologico (- 6,05%) e l’energetico (- 5,58%), mentre tra i migliori troviamo i beni durevoli, che hanno guadagnato lo 0,76% e l’Immobiliare, che ha concluso la settimana in rialzo dello 0,60%.

 

Gli indici americani sono tutti in contrazione: S&P 500 ha perso il 3,79%, chiudendo a 5.408 punti, mentre il Nasdaq 100 ha registrato una flessione ancora più marcata del 5,34% a 18.421. Il Dow Jones Industrial ha segnato un calo del 2,78%, terminando le contrattazioni a 40.345 punti.

 

Peggiore performance l’ha mostrata il Russell 2000 che ha perso il 5,19%, concludendo la seduta a 2.091.

 

Anche in Europa l’indice Euro Stoxx 50 ha seguito il trend negativo degli USA, registrando una flessione del 5,23% e chiudendo a 4.717 punti.

 

Prosegue invece la crescita degli indici obbligazionari sulla scia delle notizie positive in arrivo dalle banche centrali.

3. Principali valute

Si ricorda che l’andamento delle valute viene confrontato con il valore dell’EURO.

 

Il dollaro americano si conferma debole in area 1,108 unitamente a dollaro neozelandese e dollaro canadese. Invariato invece rispetto alla settimana precedente il dollaro australiano in in area 1,63.

 

Il peso messicano continua la sua discesa e si scambio oggi con l’euro a 22,00. Andamento in discesa anche per il rand sudafricano intorno a 19,80.

 

La lira turca si stabilizza in area 37,69, così come il real brasiliano a 6,19.