- martedì 17 Settembre, 2024

Settimana 9 settembre / 15 settembre 2024

In settimana risultano aumentate le criticità inerenti agli scenari di crisi internazionali (armi a lungo raggio per l’Ucraina e tensioni con il Libano per Israele) che non lasciano prevedere una rapida soluzione ai conflitti in essere.

 

È prevista per mercoledì 18 settembre, la riunione nel corso della quale la Federal Reserve fornirà indicazioni sul ribasso dei tassi (forse fino a 50 punti base nel mese corrente), mentre giovedì 19 sarà il turno della Bank of England, che non dovrebbe però produrre effetti immediata in quanto la stessa ha già operato una riduzione nel corso del mese scorso. Ovviamente per i mercati saranno importanti anche le indicazioni che i due istituti forniranno sulle prospettive di medio termine.

 

Intanto, la reazione dell’euro al ribasso dei tassi della Banca Centrale Europea è stata contenuta perché in larga parte già prezzata dal mercato. Laddove non vi fossero indicazioni certe da parte della stessa per il futuro prossimo, potrebbe prodursi un leggero incremento del dato sull’inflazione verso fine anno.

1. Mercati

Per quanto riguarda i mercati l’industria europea dell’auto tende a rallentare con conseguente diminuzione delle quotazioni dei titoli del settore.

 

Negli Stati Uniti, il settore tecnologico è il più performante pur con il riflesso della multa da parte della Corte U. E. a Google per circa € 2,4 miliardi di euro.

 

Nel settore del Credito e delle Banche europeo è inoltre emersa la possibilità di un’acquisizione da parte di Unicredit di Commerzbank (con incremento della quota posseduta del 9%), mentre è ancora in essere l’ipotesi di acquisizione di BPM.

Per quanto riguarda le materie prime, le stime degli analisti sono positive nel medio termine per rame e argento mentre il petrolio permane debole.

 

Ci sono ancora ampi margini di crescita per le quotazioni dei Titoli di Stato, in correlazione al trend di riduzione dei tassi, quantificabile nel breve termine in circa 3-4 punti percentuali.
In tale situazione nel mercato domestico, tenuto conto delle possibili prospettive di MT sull’attività delle Banche Centrali nei confronti dei tassi, possono risultare interessanti le operazioni nel settore obbligazionario (con quotazione sotto la pari, rating investment grade e cedola vicina o superiore al 4%) e preferibilmente con contenuto rischio di cambio (quindi in euro o in dollari), mentre per le operazioni sull’azionario sarebbe importante operare in modo selettivo in funzione di solidi fondamentali e significativi dividendi per ridurre i rischi.

2. Principali indici

I mercati europei sono risultati laterali crescenti, i mercati americani sono risultati crescenti vicino ai massimi, Nikkei ed Hang Seng laterali crescenti, Shanghai ancora decrescente e Mumbai ancora crescente.

 

Prosegue la crescita degli indici obbligazionari sulla scia delle notizie positive in arrivo dalle banche centrali.

3. Principali valute

Il dollaro risulta leggermente indebolito intorno a 1,112 comunque sotto la barriera di 1,15 rispetto all’euro.

 

Dollaro australiano in leggero recupero, dollaro neozelandese laterale, dollaro canadese decrescente.

 

Il peso messicano risulta in recupero in area 21,23 da 21,92 della scorsa settimana così come il rand sudafricano.

 

La lira turca si è mossa lateralmente intorno a 37,52 mentre il real brasiliano si è ancora deprezzato.