
Settimana 16 settembre / 23 settembre 2024
A prendersi la scena nella settimana appena trascorsa sono state senz’altro le banche centrali.
Le riunioni già da tempo previste non hanno deluso le attese: entrambi gli istituti hanno tagliato i tassi, con la Federal Reserve che ha dimostrato maggiore coraggio rispetto alla Banca Centrale Europea, tagliando mezzo punto percentuale rispetto allo 0,25% di quest’ultima.
In tal senso, il rallentamento dell’economia in area UE evidenziato dai dati reali negli ultimi giorni spinge i leader europei a chiedere alla Lagarde politiche economiche maggiormente accomodanti in tempi rapidi.
1. Mercati
Si inasprisce il conflitto in Medio Oriente, a seguito di sospetti attacchi hacker israeliani a cercapersone e walkie talkie in Libano, che hanno provocato la morte numerosi membri di Hezbollah, a cui hanno fatto seguito attacchi missilistici dei combattenti libanesi sul Nord di Israele.
Nel frattempo, pesanti attacchi missilistici ucraini hanno distrutto importanti depositi di munizioni dell’esercito russo: che si tratti di una nuova svolta in un conflitto che dura ormai da due anni e mezzo?
Per quanto riguarda le materie prime, l’oro ha terminato le contrattazioni su nuovi massimi, sfiorando i 2.600 dollari l’oncia, mentre l’incremento maggiore si è registrato per il petrolio (a 74,78 dollari al barile).
In netto rialzo l’indice della volatilità VIX, sopra i 22,37 punti, valore che non si riscontrava da inizio agosto.
2. Principali Indici
I mercati azionari occidentali, come previsto, hanno accolto con favore i tagli dei tassi eseguiti dalle banche centrali, muovendosi complessivamente in aumento.
Gli indici americani sono tutti in crescita: S&P 500 ha guadagnato il 1,56%, chiudendo a 5.702 punti, mentre il Nasdaq 100 ha registrato un incremento ancora più marcato del 1,95% a 19.791.
Il Dow Jones Industrial ha segnato una crescita del 1,52%, terminando le contrattazioni a 42.063 punti.
Anche in Europa l’indice Euro Stoxx 50 ha seguito il trend positivo degli USA, registrando un incremento del 0,75% e chiudendo a 4.871 punti.
Prosegue invece la crescita degli indici obbligazionari sulla scia delle notizie positive in arrivo dalle banche centrali.
3. Principali valute
Si ricorda che l’andamento delle valute viene confrontato con il valore dell’EURO.
Il dollaro americano si conferma debole in area 1,1159 unitamente a dollaro neozelandese e dollaro canadese. In leggero calo rispetto alla settimana precedente anche il dollaro australiano in area 1,64.
Il peso messicano si dimostra piuttosto stabile nell’ultima settimana e si scambio oggi con l’euro a 21,63. Andamento in lieve recupero per il rand sudafricano intorno a 19,43.
La lira turca si deprezza ancora in area 38,07, mentre si osserva un recupero del real brasiliano a 6,06.