
Settimana 19 / 25 agosto 2024
Permangono le incertezze a livello geopolitico e le aree di crisi risultano ormai tristemente note.
Da una parte in Medio Oriente Israele ha lanciato un attacco missilistico massiccio sulle postazioni di Hezbollah in Libano, da considerarsi preventivo rispetto ad una possibile aggressione imminente.
Dall’altra, le forze Ucraine continuano a spingersi in territorio russo nella regione del Kursk, dove si segnalano centinaia di soldati catturati tra le file dell’armata di Mosca, mentre proseguono i bombardamenti di quest’ultima sulle postazioni ucraine sia nella regione del Donbass che sulla capitale Kiev.
Proseguono nel frattempo i negoziati per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, che ad oggi non hanno ancora saputo garantire i risultati auspicati.
1. Mercati
E’ in questo clima di incertezza che il mercato però intravede una prima importante schiarita proveniente da oltreoceano: nel corso della riunione della Federal Reserve presso Jackson Hole, infatti, il Presidente Powell ha annunciato l’avvio del percorso che porterà ai tagli di tassi di interesse negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda le principali materie prime, i prezzi del petrolio hanno subito una improvvisa fiammata a seguito di uno stop delle forniture da parte della Libia, mentre l’oro continua ad aggiornare i massimi.
Tra le principali notizie di cronaca della settimana passata, si segnala l’arresto a Parigi di Pavel Durov, CEO di Telegram: l’accusa, infatti, gli imputa dodici reati legati alla criminalità organizzata, riconducibili all’utilizzo poco regolamentato della stessa piattaforma.
2. I principali indici
I mercati occidentali si sono mossi complessivamente in moderato rialzo, più contenuto il Nasdaq, che aveva fatto registrare gli incrementi maggiori nelle due settimane precedenti.
Anche il Nikkei ha registrato un trend positivo, nonostante il recupero dello yen. Più marcato l’incremento sul mercato cinese, soprattutto per quanto riguarda la piazza di Hong Kong. Mumbai ancora in crescita e consolida i massimi.
I principali indici si sono mossi come segue nella settimana: Nikkei + 0,12 %, Nasdaq + 0,05 %, Dow Jones + 1,42 %, FTSE Mib + 1,07 % fra gli altri.
Prosegue la crescita degli indici obbligazionari sulla scia delle notizie positive in arrivo dalle banche centrali. I rendimenti del BTp decennale viaggiano ormai in area 3,40%, in deciso decremento rispetto ad inizio anno.
3. Principali valute
Si ricorda che l’andamento delle valute viene confrontato con il valore dell’EURO.
Il dollaro americano si conferma debole in area 1,1163 unitamente a dollaro neozelandese e dollaro canadese. Invariato invece rispetto alla settimana precedente il dollaro australiano in in area 1,654.
Il peso messicano, dopo un lento e parziale recupero, è sceso fortemente e si scambia oggi a 21,66. Più stabile invece il rand sudafricano intorno a 19,75.
La lira turca continua il proprio declino, in area 38,01: la valuta ha perso quasi il 35% del proprio peso rispetto all’euro in 12 mesi. Stabile il real brasiliano.
Il rublo ha subito un repentino deprezzamento, ed in piena volatilità si scambia (per modo di dire, visto che i mercati occidentali non hanno accesso alla valuta) intorno a 102,70 mentre la Rupia Indiana, dopo un significativo decremento ha avviato un trend laterale.