
Settimana 26 agosto / 1 settembre 2024
Le Borse occidentali archiviano agosto con soddisfazione: dopo le iniziali preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti, l’annuncio da parte di Powell di una politica monetaria meno restrittiva da parte della FED ha incoraggiato gli investitori e consentito una seconda metà del mese di crescita.
1. Mercati
Le preoccupazioni latenti rimangono le stesse: l’inasprimento della guerra in Ucraina, spinto dalla reazione del Cremlino all’offensiva Ucraina nella regione del Kursk; una soluzione alla crisi israelo-palestinese che tarda ad arrivare; le tensioni note tra la Cina e Taiwan, la ripresa delle attività terroristiche da parte di estremisti legati all’Isis nel Nord Europa. In particolar modo in Germania.
Le materie prime mantengono quotazioni elevate, in particolare l’oro, il cui prezzo all’oncia viaggia stabilmente oltre i $ 2.500. La fiammata del prezzo del petrolio a seguito dello stop delle forniture da parte della Libia sembra essersi attenuata: il prezzo del barile risulta stabile intorno ai $ 74.
Tra le principali notizie di cronaca della settimana passata, si segnala la campagna elettorale americana che entra nel vivo, la visita del Papa in Indonesia e la crescita, seppur lenta, del PIL in Italia (inferiore all’1% su base annua).
2. Principali indici
I mercati occidentali si sono mossi complessivamente in rialzo nel mese di agosto: il Nasdaq ha ripreso la sua corsa dopo i timori di fine luglio e ha consolidato una crescita del +6,15% su base mensile, con una ritrovata fiducia degli investitori americani, che hanno premiato anche i titoli tradizionali, con il Dow Jones che fa segnare un +4,60%.
Il Nikkei è riuscito a fare ancora meglio, registrando un +23,60% dopo un mese di luglio disastroso.
Anche in Europa la crescita è stata importante: l’Eurostoxx 50 fa infatti registrare un + 8,80% sul mese. Di segno inverso i mercati cinesi, che continuano a rappresentare una zavorra per i mercati mondiali: Shangai segna -1,70% sul mese, si salva invece Hong Kong, con l’Hang Seng in crescita (+5,44%). ha registrato una tendenza positiva, nonostante il recupero dello yen. Più marcato l’incremento sul mercato cinese, soprattutto per quanto riguarda la piazza di Hong Kong.
Mumbai consolida ulteriormente i massimi (+4,80% nel mese).
Prosegue la crescita degli indici obbligazionari sulla scia delle notizie positive in arrivo dalle banche centrali. I rendimenti del BTp decennale viaggiano ormai in area 3,40%, in deciso decremento rispetto ad inizio anno.
3. Principali valute
Si ricorda che l’andamento delle valute viene confrontato con il valore dell’EURO.
Il dollaro americano si conferma debole in area 1,11 unitamente a dollaro neozelandese e dollaro canadese. Invariato invece rispetto alla settimana precedente il dollaro australiano in in area 1,63.
Il peso messicano, dopo un lento e parziale recupero, continua la sua discesa e si scambio oggi con l’euro a 21,93. Più stabile invece il rand sudafricano intorno a 19,73.
La lira turca prova un piccolo recupero in area 37,50. Stabile il real brasiliano.
Il rublo ha segnato un piccolo recupero e si scambia (sempre per modo di dire, visto che i mercati occidentali non hanno accesso alla valuta) intorno a 99,60 mentre la Rupia Indiana, dopo un significativo decremento continua un trend laterale.