
Settimana 4 novembre / 11 novembre 2024
I dati sembrerebbero orientare i mercati finanziari verso una prima valutazione positiva della rielezione di Trump.
Ancorché si possa considerare che qualunque dei due pretendenti avesse vinto le Elezioni 2024 i mercati avrebbero potuto reagire positivamente nel breve termine, per effetto della riduzione delle quotazioni nelle ultime due settimane, è importante invece valutare le prospettive di medio-lungo termine perché sono quelle che realmente contano nel campo finanziario ed è troppo presto per considerazioni attendibili. Molto dipenderà dalle prime scelte economiche che saranno assunte dalla nuova amministrazione.
Se dovessero essere confermate le iniziative di natura protezionistica dichiarate da Trump, peraltro, potrebbe verificarsi nel lungo termine una ricaduta negativa sia per l’economia dei maggiori partners degli USA che per la stessa economia americana, con proiezioni di crescita dell’inflazione tutt’altro che improbabili.
Ricordiamo che a seguito della precedente elezione di Trump, le scelte reali si sono rivelate meno impattanti delle dichiarazioni elettorali e questa situazione potrebbe ripetersi.
1. Mercati
Per quanto riguarda le aree di crisi sembrano aprirsi degli spiragli di soluzioni per ora solo ipotetiche, mentre per i mercati i segnali risultano più marcati con il recupero del dollaro e dei mercati azionari, oltre ad una più contenuta debolezza delle valute emergenti.
La quotazione dell’oro è risultata leggermente debole a 2.664,40 dollari l’oncia (-0,73%) ed analogamente anche quella del petrolio con il Brent a 72,76 dollari al barile (-1,15%). Entrambi i segnali rappresentano la ridotta rischiosità percepita dai mercati finanziari. Appare rilevante la scelta della FED di abbassare i tassi del 0,25%, anche con effetti d’immagine.
In UE, gli effetti correlati al cambio di amministrazione USA potrebbero risultare negativi in caso di un inasprimento della politica dei dazi americana, che potrebbe inoltre portare effetti negativi sulle borse orientali.
Le criptovalute, entro certi limiti, potrebbero beneficiare della vittoria dei repubblicani, anche se per esse è previsto un significativo inasprimento della tassazione degli utili dal 26% a circa il 40-42% che potrebbe ridurre la speculazione.
2. Principali indici
I mercati europei hanno registrato un ritracciamento, mentre i mercati americani si sono sin qui mossi al rialzo.
In Oriente, il Nikkei ha registrato un contenuto recupero, Hang Seng così come Mumbai. Shangai ha infine registrato un rialzo.
3. Principali valute
Si ricorda che l’andamento delle valute viene confrontato con il valore dell’EURO.
Il dollaro ha registrato un buon rialzo in area 1,066 ed analogamente si sono mosse le altre valute dell’area, dollaro australiano su tutte.
Il peso messicano si è mosso lateralmente con volatilità così come il rand sudafricano. La lira turca permane in area 36,48. La rupia indiana ha registrato un discreto recupero.