
Settimana 05 / 12 Agosto 2024
Sul piano internazionale le aree di crisi continuano a non registrare ipotesi di pace a medio lungo termine, anzi: mentre in Medio Oriente il conflitto si inasprisce a seguito dell’uccisione a Teheran del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh da parte delle forze speciali israeliane, l’Ucraina ha avviato un contrattacco sul suolo russo, colpendo duramente la regione del Kursk ed impossessandosi di oltre 1.000 km2 di territorio.
1. Mercati
Tali dinamiche, unitamente ai timori per un possibile, seppur improbabile, recessione americana comportano continue incertezze sui mercati finanziari.
L’Indice Nikkei risale dai minimi in relazione ad una politica maggiormente accomodante della Bank Of Japan, sospinto da uno Yen che permane debole. In Cina proseguono le difficoltà per il settore immobiliare per l’eccesso di invenduto che pesa sui prezzi.
Per quanto riguarda i tassi viene considerata come probabile un’ulteriore riduzione dei tassi da parte della BCE a fine settembre mentre la FED dovrebbe avviare la discesa dei tassi forse in ottobre, se non deciderà di aspettare l’esito della votazione presidenziale di novembre.
L’esito chiaro delle elezioni in Gran Bretagna ha fornito ai Laburisti una maggioranza netta e le prime dichiarazioni del nuovo Governo evidenziano una volontà di cambiamento interno e di rispetto degli accordi internazionali, specialmente per quanto riguarda gli aiuti all’Ucraina.
In area UE emergono ulteriori elementi di incertezza per i mercati finanziari che fanno seguito alle instabilità di giugno, derivanti dall’esito delle votazioni in Francia e non solo.
Elementi positivi in UE sono rappresentati dall’incremento medio del reddito disponibile derivante dall’aumento medio dei salari e dal calo dell’inflazione.
Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi del petrolio hanno registrato un’impennata a partire dall’inizio di agosto, ma tale crescita risulta frenata negli ultimi due giorni, mentre l’oro si scambia a $ 2.467 l’oncia, sui massimi degli ultimi 10 anni. Ricordiamo che tale asset da sempre rappresenta un bene rifugio in periodi di incertezza.
Il mercato domestico appare ancora tonico, con un mercato obbligazionario meno volatile rispetto a giugno e luglio.
2. Principali valute
Si ricorda che l’andamento delle valute viene confrontato con il valore dell’EURO.
USD (dollaro americano) è risultato debole in area 1,093 unitamente a NZD (dollaro neozelandese) a 1,81 e CAD (dollaro canadese) in area 1,50 rispetto all’EURO, così come AUD (dollaro australiano) a 1,66.
Anche MXN (peso messicano) ha perso terreno in area 20,76 mentre ZAR (rand sudafricano) appare in recupero intorno a 19,80. Rimane debole BRL (real brasiliano) che si scambia a 6,01 rispetto all’EURO.
Infine, la rupia indiana, dopo un periodo di trend laterale, ha anch’essa avviato un trend ribassista.
3. Principali indici
I mercati azionari mondiali hanno registrato una delle giornate più complesse degli ultimi due anni lo scorso lunedì 5 agosto.
I principali indici hanno registrato i seguenti decrementi: Nikkei -12,40%, Nasdaq -3,0%, Dow Jones -2,6%, FTSE Mib -2,4% fra gli altri.
Tali correzioni sono senz’altro motivate dai rinnovati timori in merito ad una possibile recessione negli USA a seguito dei mancati interventi di Powell e della Federal Reserve, con politiche monetarie più accomodanti che tardano ad arrivare a seguito delle strette che hanno portato i tassi sul mercato americano in orbita 5,25%-5,50%, sia da un contesto geopolitico sempre più fosco, con l’Iran che si appresterebbe ad attaccare Israele.
Si tenga presente che nel corso di quello che è già stato rinominato “lunedì nero” l’indice VIX, che misura la volatilità registrata sui mercati, ha toccato vette raggiunte in epoca moderna solo nei giorni più oscuri del periodo COVID-19.
A partire da martedì 6 agosto, sulla scia delle rassicurazioni ricevute dal mercato USA, con il dato relativo ai sussidi in decremento rispetto alla precedente rilevazione, si è innescato un meccanismo di recupero sui principali indici che ha prodotto gli incrementi seguenti nei cinque giorni successivi: Nikkei + 12,95%, Hong Kong + 2,93%, Dow Jones + 1,60%, Euro Stoxx 50 + 1,75%, FTSE Mib +2,60%.